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sabato 14 aprile 2012

Bio un par di palle!


Ero convinto di migliorare... Me lo ripetevano continuamente i miei , che con l'avanzare dell'età sarei diventato più pacato e riflessivo.
Cazzate! Mi rendo sempre più conto che non riesco a trattenere l'incazzatura , la diplomazia non fa più parte del mio dizionario ed il filtro cervello/bocca deve avere qualcosa che non va.
Oggi ci ho provato. Ho cercato di convincermi a non scrivere niente ma non ce l'ho fatta.
Negli ultimi anni c'e' stata l'esplosione del naturale , essere bio-qualcosa aiuta a vendere o quanto meno ci fornisce qualcosa di nuovo da raccontare al cliente , ed in molti sono saltati sul carro del vincitore.
Apri le guide e leggi che quasi tutti usano rigorosamente lieviti indigeni , 500 e 501 anche alla mattina per far colazione , zero chimica in vigna ed in cantina e diserbo esclusivamente meccanico...
Poi ti fai un giro per vigne e l'incazzatura sale. Dalle foto evidentemente tra Barbaresco e Barolo gira qualche tosaerba arrugginito...




Mi rattrista pensare che in quest'Italia allo sfascio sembri troppo chiedere quanto meno di non negare l'evidenza...
P.s. ma le Guide dove sono in questo periodo?

Scusate lo sfogo

17 commenti:

  1. "AMBIENTE"
    un obbligo morale
    un impegno scientifico
    un problema politico

    << C'è l'urgente bisogno di educare
    alla responsabilità ecologica:
    responsabilità verso se stessi ;
    responsabilità verso gli altri ;
    responsabilità verso l'ambiente>>
    Giovanni Paolo II
    ( XXIII giornata mondiale per la PACE )
    Sandro
    queste parole non sono le mie è facile cavalcare il momento...essere produttori di una falsità perchè sta vivendo un momento felice...
    verrà Christian il "bio obbligato" fra poco il prezzo delle bottiglie 1,50 2,00 euro farà si che la si smetta di investire in concimi e diserbi e seppure in modo non conscio verrà il Bio.!
    Alessandro Ca'd'Gal

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    1. Ciao Ale! Ma pensa tu se ci si deve parlare attraverso un blog e non davanti ad un bicchiere di vino...
      Sai come la penso sul bio e la mia speranza è che prima o poi sempre più aziende si spostino in quella direzione in maniera seria... Ma il problema che cerco di mettere in luce in questo post è un altro: il vino in Italia sembra ( dal mio punto di vista ) una barca in mezzo al mare senza capitano ed in balia delle onde che cerca di arrivare ad un porto seguendo solamente le correnti. Mi spiego meglio: negli anni novanta sembrava che la barrique fosse la soluzione a tutti i mali... Mettici dentro quello che ti pare e ne verrà fuori un grande vino!
      Dopo soli 5/6 anni gli stessi clienti che prima chiedevano un bello Chardonnay "barricato" hanno iniziato a vedere la barrique come il demonio... Mi dia tutto basta che non abbia visto il legno neanche in cartolina.
      E così via di moda in moda , con molti produttori che pur di vendere , invece di imporre un proprio stile al mercato hanno accettato che fosse il mercato ad imporre il loro stile. Quindi tornando al post mi fa girare le palle la gente che usa il diserbo chimico ( come puoi vedere dalle foto ) ed alla Guide dichiara di usare diserbo meccanico ! Mi piacerebbe solamente che si dicesse la verità. Ecco , solo quello. La pura e semplice verità!

      P.S. Non è inerente al post ma l'altro giorno ho comprato un salame ed una costata di Bue da Silvio Brarda... Mamma mia che goduria...

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  2. ovvero confondere consciamente filosofia con commercio...

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  3. Il vero problema è che in questo Paese la certificazione la fanno società private che si sono adeguate alla gestione clientelare della cosa pubblica.....e questi sono i risultati....le guide poi!?
    Credo molto in quelle società di distribuzione che selezionano le aziende e ci mettono la faccia

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  4. Una coppia di avvinati studiati: "Ah fa legno? neanche lo assaggio" Il produttore:"Abbiamo questo uvaggio che fa acciaio"
    "nooo gli uvaggi nooo..arrivederci" Il produttore quasi inseguendoli
    "Ma questo fa anfora" La coppia si illumina" Ah fa ANFORA!! allora.."
    Poi verra' il vino pigiato con i piedi,quello senza rame ,senza zolfo e via cosi'.

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  5. Sono reduce dal Royal Wine festival di Courmayeur, purtroppo un flop dal punto di punto di vista dell'affluenza, peccato, un'occasione sprecata. Il bello invece è stato che ho avuto un sacco di tempo per chiacchierare con i produttori Valdostani, il buffo è che sono tutti ormai in conversione naturale o "ma io ho sempre fatto così.." e Moriondo, Noussan Priod e pochi altri che realmente lo sono sempre stati per davvero (e pochi anni fa venivano addidati come dei pazzi sognatori) ora sono l'esempio da seguire, mah alla faccia della coerenza..

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  6. Purtroppo è facile parlare, molto più difficile far seguire i fatti alle parole. Secondo molti basta che un vino sia torbido per essere definito naturale, UN PAR DI BALLE!
    luca

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  7. ma di chi sono queste vigne?? perchè potrebbero anche essere di un mio vicino....
    solo per curiosità: ma voi non commercializzate proprio i vini "naturali" o " biounpardiballe"????
    condivido comunque che c'è chi è saltato sul carro che tira, ma in realtà sa solo parlare...

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    1. Ciao Alessandro , certo che commercializziamo vini chiamali come vuoi.... Il bio un par di palle é rivolto ai produttori titolari delle vigne qui sopra , che dichiarano di usare diserbo meccanico...

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  8. Da agronomo professionista non parteggio ne' per i viticoltori tradizionali ne' per i bio-produttori: esistono solo bravi e cattivi viticoltori. Non demonizzo il diserbo nel vigneto ne' la scelta biologica anche se sorrido di fronte alla regola che ammette rame e zolfo perche' naturali mentre proibisce come veleno prodotti di sintesi a tossicita' inferiore.
    Ho delle esperienze pratiche di seri produttori biologici toscani (Chianti Senese) e di pessimi....lo stesso dicasi per i tradizionali.
    In generale comunque il settore vinicolo non e' il peggio messo nella confusione biologica che caratterizza questo momento produttivo.

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    1. Mi domando se hai letto il post... Non si tratta di essere pro o contro... Solamente di non raccontare cazzate...

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  9. Ciao, scusa ma le vigne che fotografi sono di un produttore Bio?

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    1. Sono vigne di produttori che dichiarano di non usare diserbo chimico...

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  10. Vorrei sapere di chi si parla

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  11. Io sono un giovane produttore che da 2 anni ha deciso di dire basta al diserbo chimico, questo tra incredulità dei miei genitori e sfottò di quelli che mi vedono "passare" il decespugliatore tra le viti sulla fila. Questo per almeno 2-3 volte l'anno ( quest'anno se continua a piovere forse anche di più) e in più una volta l'anno faccio passare il "disco"...dico questo, più che altro, per arrivare alla domanda dove sono le Guide?
    Sapete quando vengono in Azienda e li porti in vigna cosa ti chiedono??? Fai diserbo chimico o meccanico? Dico io...ma non sei in grado di vederlo con i tuoi occhi????
    Ciao a tutti

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